Il Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è spento presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma.  Aveva 98 anni. Ci lascia l’uomo delle riforme a tutti i costi, napoletano di gran classe, elegante e “pignolo”, come egli stesso si è definito.
Attento ad ogni dettaglio, lavoratore instancabile, profondo conoscitore della vita parlamentare e delle dinamiche politiche dell’intera storia repubblicana. Sempre accompagnato con discrezione dalla moglie Clio, Giorgio Napolitano ha iniziato il suo primo settennato al Quirinale, nel 2006, e ha concluso i quasi due anni del secondo mandato con qualche rimpianto per non essere riuscito a vedere del tutto compiuti quei cambiamenti istituzionali per i quali tanto si è speso.

Quella di Napolitano non è stata una presidenza leggera, né facile. Ma ha mantenuto sempre l’impegno preso il 15 maggio del 2006 quando da neo-presidente promise solennemente davanti alle Camere che non sarebbe mai stato il capo dello Stato della maggioranza che lo aveva eletto, ma che avrebbe sempre guardato all’interesse generale del Paese.
«Perdiamo un protagonista indiscusso della storia del nostro Paese, un uomo che dal Colle l’ha guidato a lungo in momenti difficili – ha dichiarato il Péresidente di Anci Campania, Carlo Marino – Il suo impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e la convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie sono un’eredità che ci servirà per il nostro futuro e per le future generazioni. Se na va un gigante della politica e delle istituzioni».