Chiarimento della Regione mette fine al paradosso: non si può fare jogging

Siamo in guerra contro il virus o no? Ci sono disposizioni categoriche per affrontare l’emergenza o no? Un chiarimento della Regione Campania all’Ordinanza n. 15 del 13 marzo mette fine a una vicenda paradossale, la vicenda dello jogging. Nei decreti legge, sfornati a raffica dal Governo per contenere il diffondersi del virus, si “ordinava” alla popolazione di non uscire di casa, ma si permettevano attività sportive all’aperto (basta rispettare la distanza di un metro).
Ed ecco riempirsi parchi e zone verdi della città di masse di podisti più meno attrezzati. Soprattutto nelle giornate di sole, è stato tutto un correre per le vie quasi deserte delle città.
Il chiarimento della Regione (CLICCA E SCARICA IL PROVVEDIMENTO) mette fine a questa situazione grottesca.
Ecco cosa recita:

SI PRECISA QUANTO SEGUE
1. L’attività sportiva, ludica o ricreativa all’aperto in luoghi pubblici o aperti al pubblico non è compatibile con il contenuto dell’Ordinanza n.15 del 13 marzo 2020.
2. Non è consentito in locali pubblici e/o aperti al pubblico svolgere eventi quali riunioni per fini ricreativi e/o sportivi e feste.

Si trattava infatti di comportamenti legittimi ma profondamente sbagliati. Primo perché davano l’impressione che la gente fosse semplicemente in vacanza (forzata), poi perché mandavano un messaggio di normalità assolutamente da evitare. Qui non c’è niente di normale e la presenza di decine di migliaia di “atleti” in giro per le città a correre non aiuta certamente a frenare il virus. Del resto è difficile immaginare che nelle città martirizzate dalle guerre, come Sarajevo o Aleppo, la gente se ne andasse in giro a correre sotto le bombe. Con un nemico invisibile, come questo virus, l’accortezza deve essere addirittura maggiore.

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