Dalla Sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese (foto in basso), riceviamo e volentieri pubblichiamo.
«Voglio augurare, innanzitutto come donna e poi come amministratore comunale, a tutte le ragazze e a tutte le donne un buon 8 marzo. Ricordando, mai come quest’anno, il significato profondo di questa data: con essa si punta il dito contro la sopraffazione, la discriminazione, lo sfruttamento , le violenze di cui per secoli, e ancora ai giorni nostri, noi donne siamo state vittime. Se solo guardiamo ai dati relativi alle violenze ed alle discriminazioni a livello europeo e italiano, nei confronti delle donne, ci rendiamo conto di quanta strada occorra ancora percorrere:
I femminicidi in Italia nel 2022 sono stati 124;
Le violenze sessuali sono state in aumento del 16% nel 2022 rispetto all’anno precedente;
Il tasso di occupazione in Italia delle donne è del 48,9%, quello degli uomini è del 67,4%.
La differenza di reddito fra donne ed uomini , a parità di funzioni, resta superiore al 5%.
Il lavoro part-time fra le donne lavoratrici è pari al 30% fra gli uomini è pari all’8%.
E queste differenze si aggravano nel Sud Italia.
La data dell’8 marzo , è diventata quella della giornata internazionale della donna, ed è ormai una giornata simbolo legata alle lotte ed alle proteste delle donne contro lo sfruttamento sul lavoro e contro ogni ogni forma di negazione dei diritti, sancita dall’ONU nel 1972.
Le Nazioni Unite recuperarono tradizioni consolidatesi in alcuni paesi come gli Stati Uniti, dove si intendeva ricordare , con una giornata dedicata, le grandi lotte delle donne , degli inizi del secolo, contro lo sfruttamento sul lavoro , o come l’allora URSS dove si intendeva celebrare la grande marcia delle donne nel 1917 contro lo zarismo. Ed è diventata simbolica, per ricordare il dramma della fabbrica di New York nel 1908, allorquando decine di donne , chiuse nella fabbrica di camice dove lavoravano, da parte del padrone, per impedire loro di partecipare ad uno sciopero indetto dai sindacati, trovarono una orribile morte in un incendio che distrusse la fabbrica stessa.
Simbolo quindi delle lotte che, da intere generazioni, con grande dignità e coraggio, spesso derise, spesso sottovalutate nei loro paesi, le donne portano avanti.
Esse stesse sono diventate il simbolo della libertà, della democrazia, sono diventate nei decenni il simbolo della fratellanza e della pace. Lo sono diventate le guerrigliere curde che impavide hanno lottato per anni contro l’estremismo islamico, vincendo quella guerra, nella quale i potenti del mondo le avevano lasciate sole, pur pagando un prezzo altissimo. Lo sono diventate scendendo in piazza in questi mesi in Afghanistan o in Iran , rivendicando il loro diritto a vivere, nella indifferenza del mondo intero ingessato dagli interessi e dagli equilibri geopolitici, nonostante la repressione violenta di quei regimi. Lo diventano ogni qualvolta affrontano le incognite dei viaggi della disperazione, attraversando quel mare Mediterraneo che è diventato un immenso cimitero , affrontando umiliazioni, violenze, difficoltà immani , nella indifferenza generale, ma mosse dalla speranza di assicurare un futuro migliore a se stesse ed ai propri figli.
La lotta contro la discriminazione come abbiamo visto dai dati sul lavoro e sulle violenze è ancora lontana dall’ essere vinta nel mondo come in Italia dove la diversità fra Nord e Sud si ripropone con forza anche in questo campo. Al Nord le donne lasciano il lavoro dopo la terza gravidanza, al Sud dopo la prima gravidanza , vista la carenza di servizi. E l’Autonomia differenziata, di cui tanto si parla in questi giorni , corre il rischio di essere foriera di ulteriore approfondimento di queste differenze .
Questo 8 marzo , al di là degli elementi di banalizzazione e di mercificazione cui lo si vorrebbe ridurre, vuole essere una vera Giornata di lotta in cui tutte le donne, in ogni angolo del mondo gridino forte e chiaro il loro BASTA.
Io credo che questo sia il migliore auguro che si possa fare a tutte noi donne in occasione della nostra giornata. A tutte le donne vorrei, idealmente, porgere un ramoscello di mimosa, quel fiore che fu scelto, guarda caso, da tre donne partigiane e poi componenti della assemblea Costituente , dopo la fine della II guerra mondiale nel 1946 , quale simbolo dell’8 marzo e delle donne perché un fiore economico, semplice, spontaneo, profumato che , direi, ben ci rappresenta.
A tutte noi BUON 8 MARZO»
La Sindaca di Battipaglia
Cecilia Francese
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *