La partecipazione di Anci Campania a Vinitaly 2024, la più importante fiera internazionale del vino svoltasi a Verona, ha rappresentato un’occasione fondamentale per ribadire il ruolo centrale dei Comuni nella valorizzazione delle eccellenze enologiche e nel sostegno alle filiere produttive regionali. In Campania, il settore vitivinicolo è una delle eccellenze più importanti del territorio, con una tradizione millenaria e una produzione di altissima qualità. Secondo gli ultimi dati disponibili (aggiornati al 2024), la regione conta circa 25 mila produttori vitivinicoli.
-Fatturato annuo stimato: oltre 1 miliardo di euro
-Export in crescita, nonostante le tensioni sui dazi (soprattutto verso USA, Germania e Giappone).
Guidata dal Segretario Generale Aniello D’Auria, la delegazione campana ha visto la presenza di numerosi sindaci e amministratori locali, tra cui Clemente Mastella (Benevento) Angelino Ianella (Torrecuso), Biagio Simonetti (Ottaviano), Antonio Tranfaglia (Taurasi) e Ciro Aquino (Montefredane), a testimonianza dell’impegno delle istituzioni territoriali nel promuovere il patrimonio vinicolo campano.

Il Segretario Aniello D’Auria con Ciro Costagliola (Irvat)

CLemente Mastella e Aniello D’Auria al Vinitaly
Momenti salienti della kermesse sono stati gli incontri con i vertici della Regione Campania, tra cui il presidente Vincenzo De Luca e l’assessore all’Agricoltura Nicola Caputo, durante i quali è emersa la necessità di rafforzare le politiche di sostegno al settore, soprattutto in un momento critico segnato dalla “guerra dei dazi” che minaccia le esportazioni.
D’Auria ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata tra Comuni, Regione e operatori economici: «I territori sono il cuore della produzione di qualità. Dobbiamo lavorare insieme per difendere i nostri vigneti, sostenere le imprese e trovare soluzioni condivise alle sfide internazionali».

Da sinistra: Francesco Scala (assessore Gragnano), Ciro Fiola (presidente Camera Commercio), Aniello D’Auria (Segretario generale Anci Campania), e tre produttori Consorzio Penisola Sorrentina
La delegazione ha inoltre incontrato i rappresentanti di Confagricoltura e i responsabili delle filiere campane, approfondendo temi come l’innovazione tecnologica, la transizione ecologica e la promozione dei vini DOCG campani (dal Taurasi al Fiano di Avellino, dal Greco di Tufo alle eccellenze dei Campi Flegrei e della Penisola Sorrentina). «I Comuni sono il ponte tra territori, produttori e mercati – ha aggiunto D’Auria –. La nostra presenza a Vinitaly dimostra che solo attraverso sinergie pubblico-private possiamo garantire un futuro al settore, che in Campania significa economia, cultura e identità».

Da sinistra: l’assessore regionale Nicola Caputo, il presidente regionale, Vincenzo De Luca, il presidente di Unioncamere Tommaso De Simone
In un contesto globale reso instabile dai dazi statunitensi e dalle tensioni commerciali, Anci Campania ha ribadito la necessità di politiche coraggiose a difesa del Made in Italy. I sindaci hanno portato in fiera esempi virtuosi di turismo enogastronomico e distretti integrati, sottolineando come il vino sia un asset strategico per lo sviluppo locale. «La risposta alle crisi viene dai territori – ha chiosato l’assessore regionale Nicola Caputo –. Dobbiamo puntare su qualità, formazione e internazionalizzazione, senza dimenticare il legame tra vitigni, paesaggio e comunità».
La presenza di Anci Campania a Vinitaly 2024 si è confermata un modello di collaborazione istituzionale, con i Comuni protagonisti di un progetto di crescita che unisce economia, cultura e sostenibilità. Mentre la guerra dei dazi preoccupa il settore, la risposta della Campania passa attraverso l’unità di intenti e la valorizzazione di quel terroir che rende unici i suoi vini nel mondo. «Siamo andati a Verona per dire che nessuno sfida il nostro vino da solo – conclude D’Auria –. E insieme, istituzioni e produttori, scriveremo il prossimo capitolo del successo campano».
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