A Milano si è svolta (con il presidente Gaetano Manfredi in videocollegamento) la tappa lombarda degli incontri itineranti delle Anci Regionali, dopo i precedenti riuscitissimi appuntamenti ad Ancona, Caserta, Bari, Perugia e Aosta. Un vertice dei Presidenti e dei Segretari/Direttori delle AR all’insegna della collaborazione e della concretezza, che ha confermato l’importanza di definire, con sempre maggiore chiarezza, il ruolo e l’identità delle Anci Regionali all’interno del più ampio sistema Anci.
I Presidenti e i Segretari delle AR hanno affrontato i temi centrali del documento unitario approvato nei precedenti incontri, dando vita a un dibattito ricco e costruttivo. L’obiettivo condiviso è chiaro: rafforzare e far crescere l’Associazione, potenziando la collaborazione tra livello nazionale e articolazioni regionali e garantendo un maggiore coinvolgimento di queste ultime nei processi decisionali. «Un Sistema Anci efficiente – ha detto nel corso del suo intervento il Presidente di Anci Campania, Carlo Marino – significa integrazione tra nazionale e regionali nelle politiche, nelle progettualità, nelle azioni e nella comunicazione. Significa lavorare insieme per una sempre maggiore fidelizzazione degli associati, dalle grandi città metropolitane ai piccoli Comuni, dal mare alla montagna».

Marino e alla sua destra Gheri e Radaelli
Per raggiungere questo traguardo, è necessario, come è stato sottolineato dalla Coordinatrice dei Presidenti Susanna Cenni:
– Un livello nazionale autorevole, capace di dialogare con Governo, Ministeri e Parlamento, rappresentando tutte le realtà locali e garantendo uno scambio costante di informazioni con le Anci Regionali.
– Un livello regionale fortemente operativo, ben strutturato e radicato sul territorio, in grado di interloquire con le istituzioni regionali con la stessa autorevolezza del nazionale.

L’incontro conviviale al termine della prima giornata di lavori
Durante i lavori, è emerso con forza quanto sia cruciale imparare dalle esperienze passate, come quella del Covid, che ha dimostrato l’efficacia di una comunicazione rapida e ben coordinata tra i diversi livelli dell’associazione. In quei mesi difficili, le informative chiare e tempestive, le note sintetiche e le chat di confronto hanno permesso ai Comuni di reagire con prontezza. Ora l’obiettivo è rendere questo metodo ancora più efficace, sfruttando al meglio gli strumenti digitali per tenere sempre aggiornati sindaci e amministratori, organizzando incontri periodici tra referenti nazionali e regionali e personalizzando il più possibile le informazioni in base alle esigenze dei territori.
Ma non basta. Per dare ancora più forza alle Anci Regionali, serve un coinvolgimento maggiore nelle scelte e nelle progettualità.
Questo significa condividere in modo sistematico le decisioni, come già avviene su temi cruciali come le aree montane, l’edilizia scolastica o i lavori pubblici, e lavorare insieme per intercettare risorse europee e nazionali. Le Anci Regionali devono poter contare su una rappresentanza forte e autorevole presso le Regioni, partecipando attivamente ai tavoli tecnici e promuovendo progetti condivisi che rispondano alle esigenze dei Comuni. Un’attenzione particolare deve andare ai piccoli Comuni, alle aree interne e alla montagna, realtà che spesso affrontano sfide specifiche e che hanno bisogno di un supporto mirato.
Guardando al futuro, le proposte sono chiare: portare l’Anci direttamente nei territori, con incontri di ascolto e confronto rivolti soprattutto ai piccoli centri; dare più spazio alle Regionali nell’organizzazione dell’Assemblea Nazionale; e continuare a lavorare sui progetti internazionali, come quelli con i Comuni ucraini o il Memoriale di Auschwitz, che testimoniano l’impegno dell’associazione anche oltre i confini nazionali.
«L’incontro di Milano ci ha confermato che stiamo lavorando nella direzione giusta», ha detto Gaetano Manfredi. «Un Sistema Anci più coeso e collaborativo, dove nazionale e regionali camminano insieme, è la chiave per dare risposte efficaci ai Comuni italiani. Dobbiamo continuare su questa strada, con determinazione e spirito di squadra, perché solo così potremo essere davvero una voce autorevole e un punto di riferimento per i nostri territori. Il viaggio è appena iniziato, e insieme lo porteremo avanti con successo.»«Oggi non possiamo più limitarci a chiedere la modifica di norme, ma dobbiamo proporre un’agenda organica di riforme che rappresenti una base di discussione con il Governo e il Parlamento. Il nostro obiettivo è presentarci alla prossima assemblea nazionale di Bologna con una piattaforma di proposte concrete utili ad attuare un vero cambiamento», ha aggiunto il Presidente Manfredi che ha poi indicato i punti da inserire nella piattaforma organica dei Comuni, a partire “dalla finanza locale, l’organizzazione dei Comuni, il personale, i poteri dei sindaci e anche il coordinamento dei diversi livelli territoriali, cui vanno aggiunti una serie di temi verticali, come la casa, i trasporti, la sicurezza».
«I Comuni sono tanti e molto diversi, a fronte di una normativa sempre uguale, tranne qualche differenziazione. Compito di Anci è tenere insieme queste diversità, trovare le modalità per esercitare l’autonomia e da questo punto di vista c’è un contributo forte da parte delle Anci regionali», ha evidenziato il Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra. «Abbiamo aperto un confronto sulle modalità associative e avviato un ragionamento sui piccoli Comuni, abbiamo quindi l’ambizione di rafforzare questo ruolo per dare un contributo concreto all’elaborazione dell’agenda istituzionale dell’Associazione».
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *