E’ pacifica la circostanza che il SSN necessiti di interventi strutturali.
La Legge di bilancio 2024, nonostante una situazione macro-economica incerta, ha destinato alla sanità risorse mai viste in passato. E questo è un dato di fatto incontrovertibile.
Per il triennio 2024-2026 sono stati stanziati 11,2 miliardi di euro aggiuntivi a quelli previsti dalla Legge di bilancio 2023. Ingenti risorse nonostante si stimi che nel 2026 la spesa per le pensioni dovrebbe lievitare di 46 mld di euro rispetto al 2023 e quella degli interessi passivi sul debito pubblico di 26 mld di euro per un costo annuo – a debito corrente (143% del PIL) – di oltre 100 mld di euro. Una somma spaventosa che gli altri Paesi UE non hanno.
La parola d’ordine è dunque “sostenibilità”.
Attualmente il dibattito politico è incentrato sulla determinazione dei LEP-LEA, essendo parte dell’attuazione del Federalismo fiscale. A tal riguardo, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni hanno recentemente segnalato alla Commissione Parlamentare per l’attuazione del Federalismo l’esigenza che le Regioni abbiano una concreta “autonomia finanziaria” che non potrà ricondursi alla mera rideterminazione delle “compartecipazioni”. Questa nei fatti si tradurrebbe in “trasferimenti mascherati” lasciando intatti i rapporti fra Stato e Regioni.
Il tema “autonomia finanziaria” è dunque assai delicato per le Regioni del Centro-Sud.
Giova ricordare che la Legge di bilancio 2023 prevede che il sistema di finanziamento delle Regioni a statuto ordinario dovrà cambiare entro l’anno 2027 con il superamento del sistema dei trasferimenti erariali e della perequazione basata sulla spesa storica. Un sistema – quello attuale – che consente alla Campania di ricevere in perequazione circa il 38% del proprio fabbisogno sanitario standard che garantisce il diritto alla salute a circa 5,6 mln di abitanti.
Il contributo di perequazione in Calabria è al 42%, in Puglia è del 37%, mentre in Umbria è del 19%. Tutto il Centro-Sud si sostiene quindi grazie al Fondo di Perequazione finanziato, in modo particolare, dalla compartecipazione all’IVA basata sulla spesa storica.
La tabella che segue illustra i fondi che le Regioni del Centro-Sud prive di autonomia fiscale ricevono in perequazione (Fonte dei dati: Delibera CIPESS n. 33 del 2023 – DPCM 30 agosto 2021 – Elaborazione a cura del Dipartimento Salute di ANCI Campania).
Per l’anno 2023 la Campania ha ricevuto in sede di riparto del Fondo Sanitario Nazionale circa 11,5 mld di euro per garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Una parte di tali risorse proviene dalle entrate e dai tributi propri della Regione (IRAP e addizionale IRPEF) per circa il 16%. Una ulteriore quota del 46% è rappresentata dalla compartecipazione al gettito IVA – determinata in base a percentuali stabilite con apposito DPCM – per un totale di “autofinanziamento” del 62%. Il restante 38% proviene dal contributo di altre Regioni e dal concorso alla “solidarietà interregionale” di alcune di esse (Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto). Questo sistema dal 2027 dovrebbe però cambiare. La compartecipazione all’IVA dovrebbe determinarsi non più in base alla spesa storica, ma al fabbisogno corrispondente ai LEP. Per l’effetto, le Regioni che oggi contribuiscono al Fondo perequativo in favore di quelle non autosufficienti contribuirebbero molto meno. Una parte di tali risorse resterebbe nella propria disponibilità per finanziare le maggiori attività per le quali le stesse stanno oggi richiedendo maggiore autonomia. Conseguentemente, le Regioni prive di autonomia fiscale – tra cui la Campania – potrebbero non avere più sufficienti risorse per garantire le prestazioni ai propri cittadini. Ciò determinerebbe un effetto propulsivo alla “transumanza” di pazienti e professionisti dal Sud verso il Nord con relativo trasferimento di ricchezza verso le Regioni del Nord. Tale ricchezza incrementale farebbe accrescere il gettito erariale di tali Regioni da tradurre in maggiori servizi sempre più attrattivi per la migrazione.
Il Direttore Scientifico e Responsabile del Dipartimento Salute ANCI Campania
Antonio Salvatore
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