L’ accordo trovato venerdì scorso a Palazzo Chigi per aprire le porte dei Comuni a 13-15mila nuove assunzioni a termine non esaurisce il lavoro sul rafforzamento degli enti locali chiamati a tentare la sfida complicata del Recovery. Tutto ruota ancora intorno alla legge di conversione del decreto sul Pnrr (Dl 152/2021), ora al centro delle riunioni di maggioranza in vista degli emendamenti da votare negli ultimi giorni della settimana.
Tra questi, prova a farsi largo un correttivo che estende alle amministrazioni locali il raddoppio dei dirigenti a contratto introdotto dal primo articolo del Dl Reclutamento (Dl 80/2021) per lo Stato. Il tema era già emerso allora, ma alla fine la formulazione di quella norma (articolo 1, comma 15 del decreto 80) si è rivelata ritagliata per ministeri e pubblica amministrazione centrale in genere. Il nuovo correttivo in discussione prova ad agganciare a quella regola anche Comuni, Città metropolitane e Province direttamente impegnati nei progetti del Pnrr. L’ ampliamento permetterebbe di assumere dirigenti a termine fino al 60 per cento della dotazione organica. Negli obiettivi, farebbe da pendant nei livelli dirigenziali all’ allargamento concordato venerdì scorso con il governo, e destinato sempre a entrare come emendamento al decreto Pnrr, che si concentra sul personale non dirigenziale. Anche nel caso dei dirigenti, il costo resterebbe a carico delle amministrazioni locali, ma eviterebbe il vecchio limite (articolo 9, comma 28 del Dl 78/2010) che impedisce di superare la spesa per i contratti a termine registrata nel 2009.
Nei livelli non dirigenziali, gli enti impegnati negli interventi compresi nel Pnrr potranno invece reclutare personale a tempo determinato con spazi aggiuntivi alle regole ordinarie, in base a parametri decrescenti all’ aumentare della dimensione demografica del Comune.
L’ altro filone di interesse per gli enti locali alle prese con il Pnrr è quello dei mille esperti multidisciplinari finanziati dal decreto Reclutamento (articolo 9, comma 1) per rafforzare la capacità amministrativa nella progettazione e nella rendicontazione.
Alla mezzanotte del 6 dicembre, dopo una proroga di 12 ore concessa vista la pioggia abbondante delle domande, si è chiusa la finestra per le candidature. Nelle prossime ore il portale InPa costruirà gli elenchi regionali selezionando le domande che rispondono ai requisiti dei bandi, e indicando per ogni candidato gli anni di esperienza documentata e gli eventuali titoli di specializzazione aggiuntivi. A stretto giro le amministrazioni dovranno poi individuare una rosa di candidati, quattro per ogni posto disponibile, da selezionare in base a un colloquio. L’ obiettivo è di chiudere il tutto in tempi rapidi per mettere gli esperti al lavoro a inizio 2022.
da Sole24Ore
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