Comunità energetiche, Marino in audizione alla Regione. “Modificare il quadro normativo”

Comunità energetiche, Marino in audizione alla Regione. “Modificare il quadro normativo”

Comunità energetiche, audizione del Presidente di Anci Campania, Carlo Marino, alla terza commissione permanente del Consiglio regionale, presieduta da Giovanni Mensorio.
Attualmente, la normativa italiana sulle comunità energetiche rinnovabili poggia sull’articolo 42-bis del Decreto Milleproroghe 162/2019 e nel D.Lgs. 199/2021, che dà attuazione alla Direttiva Europea RED II sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
In sintesi, le comunità energetiche rinnovabili sono un soggetto giuridico che:

  • Si basa sulla partecipazione aperta e volontaria.
  • È costituito da persone fisiche, PMI, enti locali, comprese le amministrazioni comunali.
  • Ha come obiettivo principale quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera.

LE MODIFICHE NORMATIVE ATTESE – «Per far decollare lo sviluppo delle comunità energetiche i Comuni attendono il nuovo quadro normativo che ci sarà con l’emanazione dei decreti attuativi che il ministero della Transizione energetica avrebbe dovuto emanare entro il 30 giugno del 2022 – dice il presidente di Anci Campania, Carlo Marino – Anci è stata consultata (incontro con la vicesegretaria Antonella Galdi) dal ministro Pichetto Fratin sul testo. Abbiamo chiesto di modificarlo soprattutto dal punto di vista dei Comuni in quanto per i Comuni è poco interessante dal punto di vista tariffario. Se resta così risulta poco conveniente economicamente per i Comuni partecipare anche all’interno di associazioni e soggetti di tipo privati. Abbiamo come Anci e Anci Campania attivato un tavolo nazionale per creare un documento guida di orientamento per i Comuni.  Intanto i Comuni possono fare la mappatura dei terreni e degli edifici utili, ma senza le modifiche che abbiamo chiesto le comunità energetiche rischiano di essere un boomerang per i Comuni».

IL QUADRO IN ITALIA- 
Attualmente le comunità energetiche in Italia sono una realtà di nicchia che conta circa 35 esperienze mentre in Germania sono più di 500.  Il coinvolgimento della comunità e dei cittadini in esperienze di questo genere è una concreta occasione di diffusione su larga scala, anche grazie ai 2,2 miliardi di euro che il Pnrr assegna allo sviluppo delle comunità energetiche per i Comuni sotto i cinquemila abitanti. «Come Anci – aggiunge Marino – accompagniamo e supportiamo le amministrazioni tramite accordi con il Gse e l’Enea per risolvere problemi non banali di carattere tecnico e procedurale. La svolta però può arrivare solo dal nuovo quadro normativo e dai decreti attuativi per lo sviluppo di un settore».

ACCORDO CON GSE-  Il 9 febbraio scorso Anci Nazionale ha siglato il protocollo d’intesa con il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. – società del Ministero dell’Economia che in Italia promuove la transizione ecologica. La collaborazione è finalizzata a diffondere l’autoconsumo da fonti rinnovabili sul territorio anche al fine di contenere la spesa energetica dei Comuni, a potenziare il ricorso al Conto Termico quale risorsa chiave per una gestione efficiente del patrimonio edilizio pubblico, nonché a supportare i Comuni nell’ambito della pianificazione e sviluppo delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

IN CAMPANIA-  Lo scorso 10 novembre è stato pubblicato un Avviso per la concessione di contributi a favore dei comuni Campani con popolazione inferiore ai  5.000 abitanti per la promozione della costituzione di “Comunità energetiche rinnovabili e solidali”. E’ prevista la dotazione di un milione. Tale intervento si colloca in maniera complementare al PNRR che ha previsto lo stanziamento di più di 2 miliardi di euro per installare 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica in configurazione distribuita da parte di comunità energetiche rinnovabili puntando sui Comuni con meno di 5.000 abitanti, quelli cioè più a rischio di spopolamento. Si tratta di una procedura a sportello cui potranno partecipare i Comuni campani con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e a cui sarà corrisposto un contributo massimo di € 8.000,00.

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