Il Ministero dell’Istruzione ha provveduto ai pagamenti, a titolo di contributo ai Comuni, delle spese di funzionamento connesse al servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani nelle istituzioni scolastiche. Le risorse assegnate sono consultabili nella tabella in allegato “Contributo relativo al pagamento tassa smaltimento dei rifiuti solidi urbani – Annualità 2019” (Clicca e leggi)
Si ricorda che il riparto per l’annualità 2019 è stato approvato con delibera di attuazione nella Conferenza Stato-Città ed autonomie locali del 7 novembre scorso, riconoscendo una percentuale aggiuntiva dell’8% ai 3.898 Comuni (919 in più rispetto allo scorso anno) che raggiungono la soglia minima di raccolta differenziata del 65%, come da dati dell’ISPRA, relativi all’anno 2017.
Per il servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) nelle istituzioni scolastiche statali, il MIUR corrisponde direttamente ai Comuni, quale importo forfettario, la somma di 38,734 milioni di euro. Tale importo è stato individuato in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali nel 2001, e da allora è rimasto invariato.
Con l’accordo di Conferenza – Stato città e Autonomie locali del 2008, ai fini del riparto annuale, sempre nell’ambito della somma di 38,734 milioni di euro, viene riconosciuta una percentuale aggiuntiva ai Comuni che raggiungono la percentuale di raccolta differenziata prevista dal Ministero dell’Ambiente (dati ISPRA). Una quota viene ripartita tra tutti i Comuni in base al numero degli alunni e una quota solo ai Comuni che hanno raggiungono la percentuale di raccolta differenziata. Tra l’altro dal 2009, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 442/2008, sono rientrati tra i destinatari delle risorse anche i Comuni della Sicilia che hanno influito per un importo pari a circa 4,5 mln euro, con una conseguente diminuzione complessiva dei trasferimenti per tutti gli altri Comuni.
Tale situazione, nel corso degli anni, è stata più volte rappresentata dall’ANCI in tutte le sedi istituzionali e portata all’attenzione della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, trovando la condivisione del MIUR e del Ministero dell’Ambiente, sulla necessità di un adeguamento delle risorse cui però non ha fatto seguito nessun provvedimento conseguente, nonostante i solleciti e gli impegni assunti in sede tecnica.
L’ANCI ha ribadito l’urgenza di adeguare il contributo, individuando le risorse necessarie ed ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio.