«La sfida del Pnrr assume dimensioni epiche in molti enti campani che presentano criticità finanziarie rilevanti ed assicurano a fatica i servizi essenziali e le funzioni fondamentali. Infatti le pur ingenti risorse del piano di resilienza non comprendono tutti i costi comunque riconducibili all´intervento, e potrebbero, secondo un meccanismo perverso, risolversi in un incremento della spesa pubblica complicato da governare e reso ancor più problematico nel caso di enti in crisi finanziaria. Con l´effetto paradossale che questa forte iniezione di liquidità, dove non correttamente governata attraverso un´adeguata programmazione, si rifletta negativamente sull´equilibrio di bilancio anziché tradursi in occasioni effettive di sviluppo, soprattutto per le amministrazioni finanziariamente più fragili».
Lo scrive il presidente della Sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti, Massimo Gagliardi, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024. «Il descritto rischio – aggiunge – è tutt´altro che remoto ed assume particolare significatività in Campania per l´elevato numero di enti, 48, che hanno fatto ricorso alla procedura di riequilibrio cosiddetto predissesto e che hanno già dichiarato il dissesto, circa 60. Tali dati rappresentano già di per sé indici significativi della riferita fragilità del sistema delle autonomie locali campane. I controlli di legalità finanziaria svolti nell´ultimo anno dalla Sezione hanno evidenziato, come tratto comune agli enti locali oggetto di verifica, un´elevata difficoltà di riscossione e, dunque di razionale programmazione dei flussi di entrata e una particolare difficoltà nella programmazione della spesa pubblica secondo criteri di priorità e razionalità, con il conseguente incremento dei debiti fuori bilancio».
L´attività sul Pnrr della Sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti, prosegue Gagliardi, «si è sviluppata soprattutto nel giudizio di parificazione, con particolare riferimento alla gestione dei fondi europei. Infatti si segnalano criticità sul versante dell´avanzamento finanziario dei programmi operativi e della qualità della spesa. È emersa, inoltre, l´esigenza di garantire un adeguato coordinamento tra le misure delle politiche di coesione e il Pnrr, al fine di ottimizzare le sinergie tra tali strumenti. Per quanto concerne il trasporto pubblico locale risultano rilevanti le risorse destinate agli investimenti connesse al Pnrr e al piano nazionale degli investimenti complementari, sia per il trasporto ferroviario che per il rinnovo del parco mezzi su gomma”. Riveste “particolare interesse”, sottolinea Gagliardi, “la gara europea per l´affidamento in concessione dei servizi minimi di trasporto pubblico locale su gomma di interesse regionale e di durata decennale, dove si prevede l´assunzione del rischio industriale e commerciale a carico del gestore. L´obiettivo condivisibile è quello di una razionalizzazione degli affidamenti, onde evitare un´eccessiva parcellizzazione degli stessi. Risulta apprezzabile – conclude – l´implementazione nel 2022 delle visite ispettive svolte con cadenza mensile che hanno riguardato il corretto adempimento degli obblighi di servizio da parte delle aziende titolari di contratto».
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