Ministero della Salute e ISS ci dicono che l’epidemia è in forte peggioramento e che potremmo trovarci a breve nella fase 4: lockdown.
La crescita significativa dell’indice Rt (1,7) induce fondatamente a ritenere che il sistema ospedaliero potrebbe collassare a causa del forte aumento del tasso d’occupazione in terapia intensiva (+89%) e in aree mediche (+88%).
In Campania, l’incremento del tasso d’occupazione in area intensiva è in linea col trend nazionale; quello in aree mediche, invece, è inferiore (+39%). Inoltre, sebbene negli ultimi giorni nella nostra Regione vi sia stata un’impennata di nuovi casi – intercettati con una massiccia attività di test molecolari – il loro tasso d’incidenza per 100.000 abitanti è tuttavia inferiore a quello registrato in molte altre Regioni d’Italia, meno esposte mediaticamente: Valle d’Aosta, Veneto, Liguria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Le tabelle e i grafici che seguono illustrano l’incidenza dei casi per ciascuna Regione e il confronto del trend campano con quello nazionale.
Insomma, l’epidemia cresce in tutt’Italia e non solo la Campania. Nella nostra Regione, tuttavia, la percentuale dei nuovi positivi sui casi testati è superiore alla media nazionale. La media italiana è del 24%, in Campania è del 26%.
In Campania, qualche giorno fa, la percentuale dei nuovi casi era del 32%.
Se nei prossimi giorni la diffusione epidemica confermerà il proprio trend, è prevedibile che, per alleggerire la pressione sui servizi sanitari territoriali e ospedalieri, saranno adottate misure restrittive nelle attività non essenziali e della mobilità.
Il Direttore Scientifico e Responsabile dello Sportello Salute
Antonio Salvatore
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