Arriva la scure del Viminale sulla legge campana che obbliga i sindaci a dimettersi entro pochi giorni se vogliono candidarsi alle regionali. «È evidente – scrive l’ufficio Affari legislativi del ministero – che (la norma campana, ndr) è diretta a restringere la platea dei soggetti candidabili alle elezioni regionali, escludendo da essa i sindaci in carica, che sono i concorrenti più probabili, ai quali si impone di operare una scelta al buio». (LEGGI LA NOTA DEL VIMINALE)
È una censura pesantissima, a pochi mesi dalle urne, su cui ora il Consiglio regionale non può non tenere conto e sarà costretto a prendere provvedimenti urgenti.
A chiedere l’intervento del ministro Matteo Piantedosi era stata Anci Campania con diverse note (l’ultima inviata il 10 giuugno – SCARICA E LEGGI), in cui aveva parlato di «un grave vulnus democratico e una discriminazione ingiustificata nei confronti dei primi cittadini della Campania». A novembre scorso infatti la maggioranza non vara solamente la norma sul terzo mandato ma fissa anche paletti per le candidature dei primi cittadini: ovvero ineleggibilità se non si rassegnano le dimissioni entro 90 giorni dal voto (poi ridotti a 60). Regola che vale anche per chi guida Comuni con meno di 5mila abitanti.
E ora dopo la censura del Viminale? C’è grande attesa per le decisioni della Consulta che deve esprimersi sulla legge regionale della Puglia (che pure limita la corsa dei sindaci) il prossimo 9 luglio. E, a cascata, potrebbe valere anche per la Campania (tratto da Il Mattino – Adolfo Pappalardo)
1 Comment
LUCA SPINELLI • CONSULENTE FINANZIARIO INDIPENDENTE
1 Luglio 2025, 17:53Complimenti ad Anci Campania per aver difeso con fermezza il principio di equità democratica
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