Fondi per Comuni Marginali e progettazione territoriale: non bisogna perderli.
Un webinar il 5 luglio

Fondi per Comuni Marginali e progettazione territoriale: non bisogna perderli. </br>Un webinar il 5 luglio

Fondi ai Comuni marginali e fondo di progettazione per le aree interne: due facce di una stessa medaglia per sostenere i piccoli e piccolissimi Comuni della Campania. Per questo motivo Anci Campania ha promosso con il Ministero per il Sud e la coesione territoriale e con gli esperti di Projenia un webinar gratuito, il giorno 5 luglio, dalle 11 alle 12:30.

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COMUNI MARGINALI – L’istituzione del fondo è stata disposta al fine di favorire la coesione sociale e  lo sviluppo economico nei Comuni particolarmente colpiti dal fenomeno dello spopolamento e per i quali si riscontrano rilevanti carenze di attrattività per la ridotta offerta di servizi  materiali  e immateriali alle persone e alle attività economiche,  nel  rispetto della  complementarità con la strategia  nazionale per le aree interne. Il fondo è dotato complessivamente di 180 milioni euro assegnati a 1.187 Comuni , selezionati per le loro condizioni particolarmente svantaggiate, con un tasso di crescita della popolazione negativo sia nel lungo sia nel breve periodo, Indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) superiore alla media e con un livello di redditi della popolazione residente inferiore alla media. Il Decreto individua 1.101 comuni del Sud, ai quali andranno oltre 171 milioni di euro (il 95,2% del totale), 52 comuni dell’Italia centrale (per 5,5 milioni di euro) e 34 del Nord (3,1 milioni di euro).
Consulta l’elenco di tutti i comuni marginali, con i motivi di ammissione o esclusione dal riparto del Fondo – Allegato A
Consulta L’elenco dei comuni ammessi al riparto del Fondo con la relativa quota di contributo – Allegato B

Le risorse potranno essere utilizzate per tre categorie di interventi nei territori soggetti a spopolamento:

1) adeguamento di immobili comunali da concedere in comodato d’uso gratuito per l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali;
2) concessione di contributi per l’avvio di attività commerciali, artigianali e agricole;
3) concessione di contributi a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell’immobile (massimo 5.000 euro a beneficiario).

PROGETTAZIONE TERRITORIALE – Si tratta di un fondo di 161.515.175 euro utile a rilanciare e accelerare la progettazione nei piccoli Comuni, le Province e le Città metropolitane delle regioni del Sud, Marche e Umbria, nonché nei centri delle aree interne. Il DPCM è stato proposto dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale. Proprio il ministro Carfagna aveva promosso la norma che istituisce il Fondo, inclusa all’interno del decreto ‘Infrastrutture’ (decreto-legge n. 121/2021, convertito in legge n. 156/2021) e ulteriormente potenziata nel corso dell’esame parlamentare del testo. Si tratta di una misura innovativa a sostegno degli enti territoriali, che assumono i progetti vincitori dei concorsi e possono utilizzarli per partecipare ai bandi e all’assegnazione delle risorse del PNRR e delle politiche di coesione nazionali ed europee.
A cosa servono i contributi del Fondo? – Gli enti possono utilizzare le risorse del Fondo per promuovere bandi rivolti a professionisti (per esempio, architetti, ingegneri, progettisti…) che andranno a presentare progetti in ambito urbanistico o di innovazione sociale. In questo modo, le amministrazioni interessate avranno a disposizione progetti già pronti per partecipare all’assegnazione delle risorse del PNRR, dei Fondi strutturali europei o del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
I Comuni fino a 5.000 abitanti possono utilizzare, in tutto o in parte, il contributo anche per affidare incarichi per la redazione di progetti di fattibilità tecnica economica.
Quali sono le spese ammissibili al finanziamento? – Possono essere finanziate dal Fondo le spese relative ai premi per la messa a bando dei concorsi, i compensi per lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica nei Comuni fino a 5.000 abitanti, le spese per i rilievi e per le indagini strettamente necessari per l’avvio delle procedure, le spese di pubblicazione dei bandi, le spese per le commissioni di gara, le spese per attività tecnico amministrative di supporto, le imposte e le tasse. Non sono invece ammesse le spese per espropri, acquisto di aree, lavori e fornitura di beni di qualsiasi natura.
Quanto tempo hanno a disposizione gli enti? – Gli enti beneficiari possono avviare le procedure per i concorsi e per l’affidamento di progetti di fattibilità tecnico-economica (quest’ultimo caso riservato ai Comuni fino a 5.000 abitanti) entro sei mesi dall’entrata in vigore del DPCM, pena la revoca del contributo. Occorre quindi pubblicare i bandi e/o disporre gli affidamenti entro il 18 agosto 2022.

 

 

 

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