Due giorni per toccare con mano l’attività che svolgono le associazioni che operano nei beni sottratti alle mafie, ma anche un’occasione per ricordare o conoscere le tante leggi italiane in materia di lotta alla criminalità organizzata che fanno scuola in tutta Europa. La Regione Campania torna ad accendere i riflettori sui modelli virtuosi di antimafia con il terzo forum espositivo nazionale del riuso e della valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, in programma alla Stazione Marittima di Napoli l’11 e 12 ottobre 2024.
La kermesse, promossa dall’assessorato regionale alla Legalità, Sicurezza e Immigrazione guidato da Mario Morcone, riunirà nel capoluogo partenopeo cooperative sociali, istituzioni, associazioni, fondazioni, enti religiosi, realtà no profit e anche diverse delegazioni della Commissione europea. A chiudere l’evento sarà sabato, 12 ottobre, il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.
“Il riutilizzo dei beni confiscati – spiega l’assessore Morcone illustrando la due giorni – è un percorso lungo e tormentato, però ci sono accelerazioni. Oltre dall’Italia – aggiunge Morcone – al forum verranno anche esponenti di altri Paesi Europei, da Francia e Olanda in particolare, perché le mafie fanno tanti investimenti anche all’estero, noi invece abbiamo uno sguardo più aggressivo grazie al grande lavoro che ci ha lasciato Giovanni Falcone”.
Ad aprire i lavori della prima giornata, venerdì 11 ottobre, saranno le testimonianze e le storie di riscatto delle tante associazioni presenti al Forum, a partire dal Comitato don Diana, seguito da esponenti del Comune di Casoria, dell’Ente delle Terre Regionali della Toscana e altri operatori in beni confiscati. Seguirà nel pomeriggio un interessante dibattito tra magistrati ed autorità impegnate quotidianamente su queste delicatissime tematiche che terminerà con l’intervento del governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Il 12 ottobre, invece, ci sarà anche una interessante tavola rotonda tra sindaci e assessori regionali a cui interverranno, tra i tanti, il primo cittadino di Napoli Gaetano Manfredi, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e la delegata di Anci Campania, nonché assessora al Patrimonio del Comune di Caserta, la docente universitaria Anna Papa.
Tra le principali novità della terza edizione, Morcone segnala poi la “grande importanza all’apertura internazionale, visto che c’è la direttiva europea che sull’esempio italiano oggi ha chiesto di normare questi temi in ogni paese europeo che deve avere una sua agenzia che si occupa dei beni confiscati”.
Alla due giorni, prosegue Morcone: “Ci saranno anche esponenti dei governi del Sudamerica, da Argentina e Colombia su questo tema che è un esempio virtuoso italiano. Noi ci lavoriamo molto ed è una mia ambizione che Napoli sia il riferimento per un confronto periodico su questi temi, anche sulle tante difficoltà che ci sono, perché non ci sono tutte luci ma anche delle ombre che vanno dissipate. E’ fortissimo infatti il terzo settore nei beni confiscati, ma ha bisogno di essere sostenuto anche nella lunghezza delle procedure per avere il bene, poi c’è il tema delle associazioni che si perdono ma anche il coraggio e la determinazione dei sindaci”.
Sui nodi da sciogliere un commento arriva anche dal professore Mario Mustilli, presidente di Sviluppo Campania, che evidenzia come da Palazzo Santa Lucia si stia lavorando “molto sui corsi di formazione – ha spiegato – per coloro che si occupano di questa materia, perché tutte le problematiche del riutilizzo dei beni confiscati passano attraverso una maggiore capacità e promozione delle competenze giuridiche, economiche, finanziarie. Abbiamo formato molte persone, avvocati, commercialisti in questi anni attraverso la collaborazione con gli atenei napoletani ma non solo. Mi auguro che nei prossimi mesi la Regione possa inserire fondi per chi gestisce questi beni che spesso trovano difficoltà per l’accesso al credito visti i meccanismi bancari attuali, da tempo stiamo studiando uno strumento ad hoc e penso che a breve sarà reso noto”.
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