Il ruolo dei sindaci, come sottolineato dal prefetto di Napoli Michele di Bari durante l’iniziativa “Dialoghi in prefettura”, è centrale nella promozione di un’etica della responsabilità nella gestione della cosa pubblica.
Durante l’incontro, cui hanno partecipato decine di sindaci della provincia di Napoli – insieme a loro il presidente di Anci Campania Carlo Marino, il segretario generale Nello D’Auria, e il sindaco della città metropolitana, Gaetano Manfredi, – e il presidente del Consiglio di Stato, Luigi Maruotti, il prefetto ha discusso i limiti e le potenzialità della discrezionalità amministrativa, tracciando una netta linea di confine tra questa e l’arbitrio.
Secondo Michele di Bari, la discrezionalità amministrativa è una componente necessaria e legittima dell’esercizio del potere pubblico, ma deve essere sempre esercitata all’interno di una cornice di legalità. La discrezionalità, infatti, consente agli amministratori locali di prendere decisioni che meglio rispondono alle esigenze delle loro comunità, adattando le normative e le direttive generali alle specificità del territorio.
Tuttavia, quando tale discrezionalità si “allarga” troppo o diventa “troppo elastica”, si rischia di scivolare nell’arbitrio, una forma di decisione irragionevole e contraria ai principi del diritto. Il prefetto ha chiarito che il confine tra discrezionalità e arbitrio è ben marcato: mentre la prima è esercitata nell’ambito della legge e del buon governo, il secondo rappresenta un abuso del potere, un allontanamento dai principi di equità e giustizia. Di Bari ha evidenziato come l’esercizio corretto della discrezionalità sia strettamente legato a un’etica della responsabilità che deve guidare ogni azione degli amministratori locali (e non solo).
Egli ha poi ribadito che gli amministratori locali hanno una grande responsabilità nel loro ruolo, ma non devono temere di esercitare il loro potere decisionale (“la paura della firma”), a patto che questo sia fatto correttamente e in conformità con la legge. Ha inoltre ricordato che i sindaci, in quanto amministratori delle loro comunità, devono mettere al centro delle loro azioni politiche e amministrative il benessere dell’individuo, poiché “l’uomo è al centro della comunità”.
Il prefetto di Napoli ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza dell’etica della responsabilità per gli amministratori pubblici, la necessità di una cultura giuridica che consideri sempre il cittadino come punto focale delle azioni amministrative. Ha inoltre richiamato l’attenzione sul contesto contemporaneo in cui “un ‘io’ incontrastato” spesso prevale sul “noi”, invitando a recuperare una dimensione più collettiva e inclusiva nelle decisioni pubbliche.
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