Arginare la povertà sociale ed educativa attraverso una sana sinergia tra parrocchie ed istituzioni. È questo il lodevole obbiettivo alla base dell’importante protocollo di collaborazione, siglato nel pomeriggio di martedì 17 settembre a Palazzo Santa Lucia, tra la Regione Campania e la Conferenza Episcopale Campana (Cec).
«Intendiamo valorizzare, senza imbarazzi ma anzi con orgoglio, il significativo ruolo sociale della chiesa nel nostro territorio promuovendo una trasmissione di valori positivi», ha commentato a margine della stipula lo stesso presidente della Campania, Vincenzo De Luca, appena rientrato da Roma dove in mattinata ha incontrato la premier Giorgia Meloni per sancire il via libera al Fondo di Sviluppo e Coesione.
«Oggi è un giorno importante – dice Lucia Fortini – Abbiamo firmato il Protocollo di collaborazione tra Regione Campania e Conferenza Episcopale Campana, frutto di un lungo cammino di impegno comune. L’obiettivo è affrontare due sfide cruciali: povertà estrema e disagio giovanile, sostenendo i giovani e le famiglie.Uniti, scriviamo una nuova pagina di speranza e futuro per la nostra regione».
«La potremmo definire la giornata delle firme” ironizza ma non troppo monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza Episcopale Campana, illustrando – insieme a Lucia Fortini, assessore regionale alla Scuola, alle Politiche Sociali e Giovanili, a monsignor Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro e delegato per la Caritas regionale e a monsignor Carlo Villano, Vescovo Ausiliare di Pozzuoli e delegato per la Pastorale Giovanile – le azioni poste in essere nell’accordo che prevede anche un finanziamento di 5 milioni da distribuire tra le 23 Caritas diocesane poste nel territorio regionale.
La collaborazione tra chiesa e Regione si concentrerà soprattutto su due livelli di intervento: il primo riguarda la promozione di azioni volte al contrasto della povertà tramite l’intervento della Caritas, il secondo si impegna invece a contrastare la povertà educativa tramite il sostegno ad attività e progetti dei tanti oratori presenti in Campania.
«La cosa più importante – prosegue Di Donna – è che le istituzioni riconoscono la valenza sociale delle attività caritative ed educative della chiesa. Con tale accordo la regione difatti riconosce questa importante valenza sociale». Su tale fronte, il presidente della Cec non si nega ad una frecciatina verso gli amministratori locali: «Auspichiamo – dice- che anche i comuni facciano come la regione, attraverso azioni concrete come ad esempio la riduzione delle tasse sui locali adibiti esclusivamente alle attività caritative». (Alessio Liberini)
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *