La spesa sanitaria nel nuovo Def 2023

La spesa sanitaria nel nuovo Def 2023

La situazione economica del bel Paese è delicata. E’ quanto emerge dal nuovo DEF 2023. La stagnazione dell’economia europea, la contrazione del commercio estero e l’inflazione hanno indotto a rivedere al ribasso le previsioni di crescita del PIL 2023 dall’1% allo 0,8% e del PIL 2024 dall’1,5% all’1%. Soffre anche la finanza pubblica. L’impatto del rialzo dei tassi d’interesse sul costo del debito pubblico e dei crediti d’imposta sul gettito fiscale hanno fatto lievitare il fabbisogno di cassa. In base alle nuove previsioni, nel triennio 2024 – 2026, gli interessi passivi dovrebbero passare dagli attuali 78 mld a 104 mld di euro e le pensioni da 317 mld a 361 mld di euro. Dati che si commentano da soli. Il prospetto che segue illustra il trend del conto della P.A. a legislazione vigente (Fonte: Nota di aggiornamento DEF 2023 – Elaborazione dati a cura del Dipartimento Salute di ANCI Campania).

 

 

La parola d’ordine è dunque sostenibilità. Trovare cioè un punto di equilibrio tra sostegno alla crescita, agli investimenti e al potere di acquisto delle famiglie, e la ineludibile ed indifferibile riduzione del rapporto debito/PIL. La crescita economica è pertanto la variabile fondamentale per la sostenibilità. Per quel che concerne la spesa sanitaria, nonostante la nota di aggiornamento del DEF preveda un aumento delle risorse destinate alla salute – rispetto alla stima iniziale – l’incidenza resta pressoché immutata. Nel triennio 2024 – 2026 è prevista una crescita della spesa sanitaria di circa 2,5 mld di euro ma la sua incidenza sul totale delle spese correnti resta stabile a circa il 15%. I prospetti che seguono illustrano il trend della spesa sanitaria e la sua incidenza su PIL e Spesa Corrente. (Fonte: Nota di aggiornamento DEF 2023 – Elaborazione dati a cura del Dipartimento Salute di ANCI Campania).

 

 

E’ dunque pacifica la circostanza che, in attesa di una politica monetaria diversa da quella attuale e di una mitigazione della spirale inflazionistica, a prescindere dal dato – marginale – di incidenza della spesa sanitaria sul PIL, ciò che rileva, anche ai fini della crescita economica, è l’indifferibile rimodulazione delle allocazioni della spesa corrente a favore della sanità, onde elidere il patologico fenomeno della sottostima sistemica delle risorse ivi allocate rispetto ai fabbisogni effettivi.


Il Direttore Scientifico e Responsabile del Dipartimento Salute Anci Campania
Antonio Salvatore

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