Nel primo semestre 2021 al via un’azione coordinata anticovid. Strategico il ruolo dei Comuni

Nel primo semestre 2021 al via un’azione coordinata anticovid. Strategico il ruolo dei Comuni

Dopo dodici mesi devastanti, vissuti pericolosamente nel 2020 a causa dell’esplosione dei contagi, in Italia e nel mondo, i primi cento giorni del 2021 e più in generale il primo semestre dello stesso anno segnano il nuovo corso. Stato centrale e Regioni, dopo aver affrontato la fase acuta e più difficile della pandemia da covid, attivano sul territorio la sperimentazione dei primi vaccini e mettono a regime la funzionalità dei Covid center.
Si tratta di ospedali o comunque strutture sanitarie individuate ad hoc per ospitare i casi più gravi dei cittadini contagiati dal coronavirus. Per il Sistema sanitario nazionale e regionale si tratta di una rivoluzione copernicana, visto che si sono dovute attivare strutture specialistiche, con personale altamente preparato. Nel Covid center sono impegnati staff multidisciplinari composti da medici, infermieri ed anestesisti. Anche in questo caso, il ruolo dei Comuni risulta strategico per mettere in rete tutte le azioni socio-assistenziali ed economiche necessarie per sostenere il sistema nella risposta al covid.

Senza l’apporto delle istituzioni di prossimità, l’azione coordinata degli interventi sul territorio non sarebbe possibile o comunque non efficiente ed efficace. La rete delle Amministrazioni locali, in tal senso, assume un ruolo di grande responsabilità, anche perché unitamente alla risposta strettamente clinica e assistenziale (ricoveri e cure nei centri specializzati), parte la campagna di vaccinazione di massa più ampia della storia della Repubblica italiana. Una situazione senza precedenti che vede i Comuni fungere da primo anello della catena istituzionale nel supporto ai cittadini ed ai pazienti. La macchina dei soccorsi e delle azioni di risposta al covid non ha eguali nel passato. Solo per fare un esempio strutture come la Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte di Napoli, adibita a centro vaccinale, arriva a somministrare 1.200 dosi al giorno. Numeri che da soli bastano a far comprendere l’enorme sforzo organizzativo messo in piedi dalle Istituzioni politiche e sanitarie per offrire la migliore risposta possibile alla domanda di assistenza e di tutela dai contagi e dagli effetti del covid.


Roberto Aiello

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