Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha fatto pervenire attrraverso il quotidiano «Il Roma» le sue congratulazioni al nuovo presidnete di Anci, Gaetano Manfredi. Ecco il testo.
Gli orizzonti del nostro tempo spesso possiedono il segno delle contraddizioni, delle disuguaglianze e delle povertà emergenti, cui gli enti locali sono chiamati a confrontarsi nella quotidianitàper far uscire le migliori energie dalle secche di un contesto sociale, non di rado intriso di difficoltà.
In questo continuo dipanarsi, la ricerca delle soluzioni possibili, in un quadro di complessità arduo, anche nella sua più aderente chiave interpretativa, impegna soprattutto i sindaci che rappresentano il volto delle comunità locali in un armonico disegno all’interno dello Stato. È la fatica di guardare la realtà nelle sue sfaccettature ed iridescenze per accompagnare la collettività su percorsi, nella maggior parte dei casi, accidentati, tortuosi e senza segnaletica sugli eventuali sbocchi. Qui sovviene la passione, l’entusiasmo e la competenza di amministratori locali che raccolgono le sfide, le esigenze e le aspirazioni di un popolo per trasformarli in crescenti opportunità, benessere e serena convivenza.
“Facciamo l’Italia“, d’altronde, il motto dell’Assemblea Anci di quest’anno, è un chiaro segnale che indica la direzione di marcia dei primi cittadini, inseriti e integrati nella più vasta accezione di Stato e nel sistema Paese, per vivere il presente con i propri concittadini e, soprattutto, per essere profeti della buona amministrazione.
In questo scenario, la elezione del professor Gaetano Manfredi a Presidente dell’Anci, cui desidero partecipare gli auguri più sentiti di buon lavoro e di esprimere le mie più sincere congratulazioni per il prestigioso incarico, rappresenta una scelta importante per interpretare le nuove responsabilità.
Napoli e la forza della sua comunità, non disgiunta dalla sua cultura millenaria e dalla sua straordinaria bellezza, entrano nei gangli delle istituzioni locali attraverso la sua persona che, anche per le pregresse esperienze di rettore, di presidente della conferenza dei rettori italiani, di ministro e attualmente di sindaco della città partenopea, potrà costruire una più significativa identità del Comune per rafforzare il suo ruolo in una comunità bisognosa dei diritti
fondamentali.
Da uno scritto anonimo si legge:“Un Comune prospera quando la sua gente sente di appartenere a un progetto più grandedi loro”. A questa intuizione, la feconda stagione dei Comuni può essere un antidoto per superare paure
e rassegnazione, specialmente laddove la speranza fa fatica a consolidarsi; anzi, la vasta schiera delle tematiche che segnano l’agenda di ogni amministratore illuminato come la giustizia equa, la coesione sociale, la sostenibilità ambientale, la salute e il benessere, il lavoro e le opportunità economiche, i diritti sociali e delle comunità vulnerabili, invoca una esigente responsabilità. Si avverte dunque il bisogno di rafforzare i fondamentali di una comunità che giorno dopo giorno si affida al Comune, ritenendolo interlocutore privilegiato delle proprie azioni. Da oggi inizia un percorso che da Napoli giungerà in ogni angolo d’Italia per contribuire, attraverso le municipalità, a costruire una società in cui “di generazione in generazione” i valori, le tradizioni e le molteplici esperienze possono snodarsi in un patto generazionale in cui, in modo particolare, i giovani siano gli adulti del futuro. Una grande sfida, ma anche un orizzonte con obiettivi determinati.
MICHELE DI BARI
Prefetto di Napoli
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