Presentato a Napoli il Centro Servizi di Supporto Territoriale, operazione strategica del Programma Nazionale Capacità per la Coesione 2021-2027, promossa dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e del Sud, in collaborazione con Eutalia che ne è il soggetto attuatore. L’evento si è tenuto al Centro Direzionale Isola C3, presso l’Auditorium della Regione Campani alla presenza di tanti sindaci mentre altri erano in collegamento remoto.
Si tratta di uno degli incontri previsti nell’ambito dell’iniziativa “Centro Servizi di Supporto Territoriale: un nuovo strumento a supporto degli enti locali”.

Il Vicepresidente Vicario, Francesco Morra
Come è noto, il Programma Nazionale di Assistenza Tecnica “Capacità per la Coesione” (CapCoe) 2021-2027 è uno strumento centrale della programmazione europea e nazionale per rafforzare la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni italiane, con particolare attenzione agli enti territoriali delle sette Regioni meno sviluppate: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Obiettivo dell’incontro è stato di presentare il funzionamento della piattaforma AppCOE (SFOGLIA LA BROCHURE) e illustrare le opportunità offerte dal Centro Servizi Territoriali, a partire dai servizi di affiancamento e accompagnamento dedicati agli enti locali. Un’importante occasione per la Regione per dare vita a un confronto molt franco con gli amministratori locali dei Comuni.
«È fondamentale ‘stringere’ sui fondi di coesione e centrare con determinazione i target prefissati – ha detto Sergio Negro, Autorità di Gestione Fesr 2021-2027 -. Per questo motivo, dobbiamo mettere in campo uno sforzo straordinario per l’assistenza tecnica ai Comuni che necessitano di supporto specialistico. Attualmente è già operativa un’azione ricca e articolata, a cui abbiamo affiancato una iniziativa nazionale. D’intesa con il Dipartimento per la Politica di Coesione, abbiamo sviluppato un’azione complementare con il Centro Servizi, che assiste direttamente i Comuni. Questi – ha aggiunto Negro – possono attivare una piattaforma di servizio che affianca il personale locale con quello specializzato, ad esempio nel settore dell’edilizia scolastica e Dnsh. Le risorse disponibili ci sono, molteplici e significative: più chiediamo, più risorse potremo ottenere. Il nostro obiettivo è dare un’accelerazione alla spesa, perché ad oggi registriamo ritardi soprattutto negli enti locali, in particolare quelli dell’Asse 5. Entro il 2026, il 70% delle azioni giuridicamente rilevanti devono essere pronte, ma siamo ancora lontani da questo traguardo. Dobbiamo rispettare i target di spesa e lancio un appello accorato affinché si utilizzino pienamente i supporti messi a disposizione per centrare gli obiettivi. Solo così potremo garantire un’efficace realizzazione dei progetti e un reale impatto sul territorio».

Da sinistra: Francesco Morra, Riccardo Monaco, Vincenzo De Luca e Sergio Negro
Un appello accolto dal Vicepresidente vicario di Anci Campania, Francesco Morra: «I Comuni stanno facendo la loro parte nel processo di gestione e implementazione dei fondi pubblici, in particolare quelli legati al FSC e al PNRR. Ci sono ritardi, è vero, ma quelli riscontrati non sono da imputare esclusivamente a loro. Questo è un punto cruciale, perché spesso la narrazione tende a focalizzarsi su un unico anello della catena, trascurando le complessità organizzative e burocratiche che coinvolgono molteplici livelli istituzionali. Ad esempio, vorrei far riferimento ai ritardi nei pagamenti, ai frequenti cambi di piattaforma e alla carenza di personale che evidenziano problematiche strutturali che vanno oltre le capacità operative dei singoli Comuni – ha aggiunto Morra -. La carenza di personale, in particolare, rappresenta un ostacolo concreto: senza risorse umane adeguate, anche i migliori progetti rischiano di arenarsi. Questo punto mette in luce una problematica diffusa: la lentezza e la complessità delle procedure di assunzione, che si traducono in un gap tra le esigenze operative e la disponibilità effettiva di risorse umane. Stiamo ancora aspettando l’arrivo degli esperti del Concorso Coe. Il mancato pagamento del fondo di solidarietà – ha sottolineato il Vicepresidente vicario – rappresenta poi un ulteriore elemento di criticità. La mancata disponibilità di queste risorse aggrava ulteriormente la situazione, limitando la capacità delle amministrazioni locali di intervenire tempestivamente. Anci Campania – ha concluso Morra – non si sottrae al suo ruolo, e intende continuare a svolgere nei confronti dei Comuni un lavoro di affiacamento e supporto. Possiamo fungere da facilitatori tra i diversi livelli istituzionali, contribuendo a migliorare la comunicazione, la formazione del personale e la gestione dei processi».
E’ toccato al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, invitare i Comuni a un impegno straordinario per rispettare i target del Fsc. «Siamo partiti, per le note vicende, solo a gennaio 2025 con un impegno straordinario – sottolinea il governatore – e da qui in avanti dobbiamo mantenere un’attenzione ossessiva sulla capacità di spesa, perché i tempi sono stretti e le risorse non possono essere sprecate. Abbiamo di fronte a noi la palude burocratica: un ostacolo che blocca le opere. Ci muoviamo su un terreno minato – afferma De Luca – dove la burocrazia eccessiva rischia di vanificare gli sforzi fatti finora. È indispensabile snellire le procedure e garantire tempi certi per la realizzazione degli interventi».
De Luca ricorda che la capacità di spesa non è un problema solo della Regione, ma soprattutto dei Comuni, che spesso faticano a rendicontare le risorse. «Noi abbiamo poco da rendicontare e questo è un segnale preoccupante. I Comuni devono destinare personale dedicato e stabile, con competenze specifiche sui fondi europei, per assicurare una gestione efficiente e puntuale degli interventi. Nei Comuni non c’è personale adeguato – spiega De Luca – e quando c’è, è spesso anziano. Per questo l’assistenza tecnica è preziosa e va potenziata. È fondamentale effettuare una verifica mensile della spesa – conclude De Luca – per evitare ritardi e garantire il rispetto degli obiettivi. Solo così potremo trasformare le risorse in sviluppo reale per il territorio».
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