Migrazione sanitaria: il report Anci Campania

Migrazione sanitaria: il report Anci Campania

L’art. 32 della Costituzione italiana garantisce ai cittadini il diritto alla salute, da esercitarsi in condizione di libera scelta: nella Regione di residenza o in qualsiasi altra Regione. Pertanto, la libera scelta del cittadino produce mobilità sanitaria che può essere sia attiva che passiva. L’attiva annovera prestazioni ospedaliere e/o ambulatoriali erogate a cittadini provenienti da altre Regioni, attratti dall’efficienza del S.S.R. del soggetto erogatore. Quella passiva, invece, identifica comunemente la fuga dal Servizio Sanitario della Regione di residenza del cittadino. Un fenomeno che impatta sul Fondo Sanitario Nazionale per circa 4,5 mld di euro annui e che pertanto va monitorato e governato. Il prospetto che segue, sviluppato dal Direttore e Responsabile del Dipartimento Salute Anci Campania, Antonio Salvatore, illustra i saldi migratori del 2021 di ciascuna Regione d’Italia.

Allo scopo di monitorare efficacemente il fenomeno migratorio, il Ministero della Salute e l’AGENAS hanno elaborato una nuova metodologia di analisi, al fine di creare un sistema di valutazione omogeneo, attese le numerose determinanti (fisiologiche e patologiche). In base ad un recente studio condotto da AGENAS, nel quadriennio 2018 – 2021, i flussi migratori ospedalieri sono calati in misura significativa nel 2020, a causa della pandemia da Covid-19, per poi riprendere nel 2021.
  Tuttavia, in valore assoluto, nel 2021, il costo della mobilità passiva ospedaliera è calato di circa il 14% e, della sua consistenza complessiva, il 46% è caratterizzato da mobilità evitabile, essendo perlopiù a bassa complessità (1/3 del totale).
 Il prospetto che segue illustra il costo della mobilità passiva ospedaliera per tipologia.

Anche per quel che concerne il comparto della specialistica ambulatoriale, nel quadriennio 2019 – 2022, si registra una robusta contrazione nel primo semestre 2020 a cui è seguita una costante ripresa nel biennio successivo, sebbene con significative differenze regionali. Il prospetto che segue illustra il trend dei volumi erogati nel periodo d’analisi.

Dal prospetto s’evince che la Campania, nel biennio 2020 – 2021, durante la fase acuta della pandemia da Covid-19, è stata la Regione con la più bassa contrazione dei volumi di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogati ai propri residenti.   Addirittura, nel primo semestre del 2021, a fronte di una contrazione media nazionale del 18%, la Campania ha garantito una continuità assistenziale erogando l’1% in più dei volumi prodotti nel 2019. Dal 2011 al 2021, la nostra Regione ha contribuito all’equilibrio economico-finanziario delle altre Regioni – Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana – per circa 3,4 mld di euro.   Sul presupposto che una quota significativa del flusso migratorio sanitario – sia ospedaliero che ambulatoriale – afferisca alla “mobilità evitabile”, la riorganizzazione del sistema salute regionale in chiave territoriale dovrà tener conto di tale ineludibile priorità. 

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