Restituiti alla comunità di Giugliano due beni confiscati alla camorra. Questi immobili, ora sono affidati alle associazioni locali, la Cidis Onlus e la Pro Loco Domitia/Legambiente Giugliano, e saranno utilizzati per promuovere il turismo sostenibile e una biblioteca sociale per arricchire il tessuto culturale del territorio.
Alla cerimonia di intitolazione dei due immobili, dedicata alla memoria di vittime innocenti della criminalità organizzata, come Alberto Vallefuoco e Raffaele Granata, erano presenti il presidente di Anci Campania, Carlo Marino, l’assessore regionale Mario Morcone, il sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi e il consigliere comunale delegato ai beni confiscati, Francesco Cacciapuoti.
Le due ville rappresentavano un simbolo del sodalizio tra il clan Petrone di Napoli e il clan Mallardo di Giugliano. Nel 2016 vennero confiscate al clan e dallo scorso 3 maggio quelle residenze non sono più il «buen retiro» estivo del clan Petrone e Mallardo ma sono state intitolate una alla memoria di Alberto Vallefuoco, giovane vittima innocente di camorra, ucciso a 19 anni a Pomigliano D’Arco; l’altra in ricordo di Raffaele Granata, imprenditore del litorale domitio, che si oppose al racket del clan dei casalesi ucciso nel 2008.
«La restituzione di questi immobili – ha detto il Presidente Marino – è la dimostrazione dell’impegno concreto sul fronte della legalità e un grande segnale di attenzione e unità di tutte le istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata che avviene sottraendo a questa, come ben diceva Falcone, le sue ricchezze».
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