Il Ministro Amendola: "Sul Recovery Fund una grande alleanza con Anci e Regioni per trasformare il Sud"

«Un’alleanza con Anci e con le Regioni per trasformare l’Italia e il Sud».
Lo promette il Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, incontrando a Napoli, nei saloni affrescati del Complesso Monumentale di Santa maria La Nova, i Sindaci del Direttivo di ANCI Campania sul tema del ‘Recovery Fund’ e sugli obiettivi da centrare per rilanciare il Paese. Il Presidente Carlo Marino consegna un documento (SCARICA E LEGGI) che contiene poche e mirate proposte per fare in modo che le risorse europee non si disperdano in mille rivoli, ma trovino un baricentro nelle città e nelle amministrazioni locali.  «Non faremo centinaia di microprogetti, ma pochi grandi progetti», ha spiegato Amendola.

Il documento di ANCI Campania consegnato al Ministro Amendola


E non faremo piani calati dall’alto, assicura.  «Oltre al Parlamento ci saranno altri soggetti coinvolti. A partire da Regioni, Comuni e Province, con i quali il dialogo è già continuo. Poi vogliamo coinvolgere il mondo produttivo perché non ci sarà solo un incremento degli investimenti pubblici, ma anche una spinta a quelli privati. I grandi temi sono la transizione ecologica, quella digitale, l’inclusione sociale. Dobbiamo innovare e correggere le storture del passato: green significa porre fine, per esempio, a sprechi come quello dell’acqua pubblica che al Sud arriva a livelli intollerabili. Gli investimenti sul digitale devono riguardare tanto la pubblica amministrazione quanto le imprese. Vanno mobilitate le energie private».

Infine alle sollecitazioni del Presidente Marino di prestare attenzione ai bisogni e alle domande che arrivano dal Sud, a lungo dimenticato nella programmazione e nelle risorse del Governo, il Ministro ha risposto:  «Va ricordato che non ci sono solo i fondi del Recovery Plan, ma anche di quelli del bilancio europeo 2021-2027. Le risorse della coesione con i cofinanziamenti arrivano a 80 miliardi. Noi stiamo lavorando in strettissimo contatto con il ministro Provenzano e, del resto, il Piano Sud 2030 è pienamente integrato nelle nostre priorità. Si tratta di recuperare i ritardi, ci sono ambiti in cui le Regioni meridionali sono ben al di sotto delle medie non solo europee ma anche italiane: penso agli asili nido, ai servizi pubblici a partire dalla giustizia , alle infrastrutture, alla banda larga in particolare nelle aree interne. E poi ci sono i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni che vanno garantiti su tutto il territorio nazionale».
 

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