Liste d’attesa, cosa è cambiato con la pandemia: Campania, cali fino al 42%

Liste d’attesa, cosa è cambiato con la pandemia: Campania, cali fino al 42%

A causa della pandemia, il 2020 è stato caratterizzato anche dal calo significativo delle attività ordinarie, parzialmente mitigato solo nel 4° trimestre con l’adozionedelle misure previste dall’art. 29 del DL 14.8.2020 n. 104, in materia di “Liste di attesa”. Il prospetto che segue ne illustra il dettaglio regionale (Fonte: Agenas).

In Campania l’assistenza sanitaria pubblica è garantita da 17 Aziende Sanitarie (7 A.S.L. + 3 Aziende ospedaliere universitarie + 6 Aziende ospedaliere di rilievo nazionale + 1 IRCCS). Nel periodo di maggiore diffusione del virus SARS-CoV-2, l’assistenza è stata rimodulata. Sono stati infatti riconvertiti i reparti da dedicare all’esclusiva gestione dei pazienti Covid-19 e sono stati potenziati quelli di terapia intensiva e semintensiva. Ne è conseguita una riduzione significativa dei ricoveri d’elezione (medici e chirurgici) e delle prestazioni di specialistica ambulatoriale.
I prospetti che seguono illustrano il calo registrato nei primi 9 mesi del 2020 rispetto al corrispondente periodo del 2019 nelle strutture sanitarie pubbliche della Campania (Fonte: DGRC n. 620 del 29.12.2020).

Con particolare riguardo alle “prestazioni sentinella” del Piano Nazionale Governo Liste di Attesa 2019/2021 (PNGLA), quelle caratterizzate dal maggiore calo sono: la prima visita ortopedica, neurologica ed endocrinologica (-61%), la prima visita oncologica (-47%), le indagini di Diagnostica Radiologica (TAC con e senza MDC, RMN, Ecografie e Mammografie) – calate in media del 55% – i test cardiovascolari (-50%). Insomma, una massiccia contrazione delle attività ordinarie. Superata la

fase “acuta” della pandemia, il D.G. per la Tutela della Salute della Campania, allo scopo di riportate le liste d’attesa per le prestazioni ai livelli “pre-Covid”, ha invitato le Aziende Sanitarie a riorganizzare le agende delle prenotazioni, dando priorità alle attività sospese, garantendo l’apertura degli ambulatori 7 giorni su 7, accrescendo il numero delle sedute di sala operatoria, ricorrendo al teleconsulto per le patologie croniche e i follow up.

E per fare ciò, sono state stanziate specifiche risorse finanziarie:

1-per il recupero delle prestazioni di ricovero = € 6,96 mln di €

2-per il recupero delle prestazioni ambulatoriali = € 25,7 mln di €

3-per il maggior numero di ore degli specialisti ambulatoriali = € 2,1 mln di €

Alle Aziende Sanitarie Pubbliche della Campania sono stati quindi assegnati 34,8 mln di € per il recupero delle liste d’attesa, dando precedenza all’esecuzione delle prestazioni più critiche. Tuttavia, giova ricordare che la Campania ha una significativa presenza di strutture private accreditate che, durante il lockdown, hanno comunque garantito ai cittadini la continuità assistenziale. Tuttavia, come accaduto negli anni passati, anche nell’annus horribilis, i tetti di spesa si sono esauriti precocemente a causa della loro sottostima rispetto al reale fabbisogno, aumentato nel 2020 in virtù dello stop alle attività ambulatoriali pubbliche e della crescita della richiesta di esami diagnostici correlati al Covid-19 (quali le TAC con MDC). Pertanto, nonostante con DGRC n. 450 del 3.8.2020 la Campania abbia aumentato i tetti di spesa della specialistica ambulatoriale accreditata di 22,6 mln di €, il fenomeno “esaurimento precoce” permane. Inoltre par d’uopo ricordare che, in Campania, in alcune branche specialistiche, l’accreditato garantisce oltre il 60% delle prestazioni annuali. Il ché induce fondatamente a ritenere che le liste d’attesa potranno essere riportate ai valori pre-Covid sono con azione congiunta pubblico-accreditato, semmai prevedendo, o una modifica dell’art. 29 del DL 104 del 2020, estendendone le disposizioni all’accreditato, o con appositi accordi da stipulare nel rispetto della cornice normativa vigente in materia sanitaria e di Piani di rientro dai deficit sanitari. Frattanto, con DGRC n. 621 del 29.12.2020, la Campania ha definito i tetti di spesa per l’anno 2021 – seppur in via provvisoria – prevedendo una loro riduzione dell’1% rispetto al 2020. Il prospetto che segue illustra il dettaglio dei tetti per branca specialistica degli ultimi 6 anni.

Il Direttore Scientifico e Responsabile dello Sportello Salute ANCI Campania
Antonio Salvatore


 

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