Tecnologia nella sanità, cresce la spesa ma avanza lentamente

Tecnologia nella sanità, cresce la spesa ma avanza lentamente

Le criticità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) – disparità territoriali nell’erogazione di prestazioni, carenza di personale, insufficienti risorse finanziarie e tempi di attesa eccessivi – impongono una sua riorganizzazione strutturale che preveda, in modo particolare, lo sviluppo di adeguate competenze professionali, manageriali e digitali.
La missione 6 del PNRR (con 18,51 mld di euro) va in questa direzione: potenziare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche per l’assistenza sanitaria territoriale (con 8,25 mld di euro), promuovere la ricerca scientifica, l’innovazione e la digitalizzazione del SSN (con 10,26 mld di euro). Un contesto nel quale la Telemedicina ha un ruolo strategico nella riforma del territorio e nel potenziamento dell’assistenza domiciliare. Lo sviluppo della nuova piattaforma nazionale di Telemedicina e delle piattaforme regionali interconnesse consentirà la gestione integrata dei dati e la loro puntuale valorizzazione per la componente clinica, per la ricerca scientifica e per la programmazione sanitaria. Tuttavia la “sanità digitale” in Italia avanza lentamente.
La spesa complessiva per la digitalizzazione del SSN nel 2022 è stata di 1,8 mld di euro (1,4% della spesa sanitaria pubblica pari a circa 31 euro per abitante) in aumento di circa il 7% rispetto al 2021. Il prospetto che segue illustra il trend della Spesa Sanitaria Digitale in Italia nel triennio 2020 – 2022 (Fonte: School of Management del Politecnico di Milano).


Una delle barriere all’innovazione è rappresentata senza dubbio dalla poca cultura digitale e dalle scarse competenze per l’uso degli strumenti di sanità digitale. Si aggiunga la tutela della privacy e della Cybersecurity. Un tema, quest’ultimo, particolarmente sensibile poiché il settore sanitario è al secondo posto tra le categorie più colpite da attacchi informatici con circa il 12% del totale. Cyber attacchi che nel 70% dei casi hanno arrecato pregiudizio alle strutture sanitarie colpite. Nonostante ciò la sanità digitale resta comunque uno dei “pilastri portanti” del nuovo SSN. Nodale sarà lo sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), quale infrastruttura per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi di un bene prezioso: il dato. La nuova piattaforma FSE 2.0, grazie all’uniformità dei contenuti e all’interoperabilità con gli altri sistemi informativi diventerà a breve il punto unico d’accesso ai servizi di sanità digitale per i cittadini. Resta tuttavia il fatto che, della grande mole di dati raccolti, solo una parte di essi viene attualmente sfruttata per trarne valore. Giova ricordare che la raccolta estensiva dei dati e l’integrazione di diverse fonti informative consentono di implementare sistemi di valorizzazione dei dati basati su nuove tecnologie, tra cui i sistemi di Intelligenza Artificiale (AI) che, sulla base dei dati analizzati, possono fornire indicazioni e suggerimenti a supporto decisionale. Le applicazioni di AI ad oggi maggiormente diffuse sono quelle che analizzano immagini e segnali per finalità diagnostiche o trattamento. Sono invece meno diffuse quelle che analizzano altre tipologie di informazioni.
E’ necessario pertanto agire sull’accrescimento delle competenze digitali per l’uso degli strumenti per la valorizzazione dei dati, essendo questi generatori di valore pubblico soprattutto in Sanità quale settore data-intensive.


Il Direttore Scientifico e Responsabile del Dipartimento Salute ANCI Campania
Antonio Salvatore

 

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