Aree interne: approvato il riparto dei 210 milioni per le 72 aree già operative

Aree interne: approvato il riparto dei 210 milioni per le 72 aree già operative

Sulla Gazzetta Ufficiale (CLICCA E LEGGI DA PAG. 68 IN POI) pubblicata la delibera del CIPESS del 2 agosto scorso, registrata dalla Corte dei Conti il 16 novembre, che conclude il lavoro portato avanti da maggio 2021 da Mimmo Gambacorta, ex sindaco di Ariano Irpino, nella qualità di Consigliere della Strategia Nazionale Aree Interne del Ministro Carfagna.

Con questa delibera, condivisa nel Comitato Tecnico Aree Interne dalle Regioni e dagli Enti Locali, è stato approvato il riparto di 210 milioni destinato sia alle 72 aree interne già operative, sia alle 43 nuove aree interne varate dal CTAI da giugno a settembre. (GLI ACCORDI DI PROGRAMMA QUADRO SOTTOSCRITTI)

Ora tocca ai Consigli Comunali proporre le Strategie d’Area entro sei mesi confrontandosi con le comunità locali. Potranno essere messe in campo risorse finanziarie per almeno due miliardi di euro di Fondi Europei. Le Regioni hanno però trenta giorni per proporre nuove aree, raccogliendo le sollecitazioni che sono arrivate o arriveranno dal territorio (LA STRATEGIA DELLA REGIONE CAMPANIA). Una grande occasione per i comuni più periferici per la valorizzazione di beni culturali e ambientali e per finanziare progetti di sviluppo locale. Una opportunità per creare occupazione e provare a frenare la fuga dai piccoli centri del Sud.

Le aree interne, come è noto, sono i territori del paese più distanti dai servizi essenziali (quali istruzione, salute, mobilità). Parliamo di circa 4.000 comuni, con 13 milioni di abitanti, a forte rischio spopolamento (in particolare per i giovani), e dove la qualità dell’offerta educativa risulta spesso compromessa.

Per definire quali ricadono nelle aree interne, per prima cosa vengono definiti i comuni “polo”, cioè realtà che offrono contemporaneamente (da soli o insieme ai confinanti):

1) un’offerta scolastica secondaria superiore articolata (cioè almeno un liceo – scientifico o classico – e almeno uno tra istituto tecnico e professionale);
2) almeno un ospedale sede di d.e.a. I livello;
3) una stazione ferroviaria almeno di tipo silver.
Nel febbraio 2022 il Cipess ha aggiornato questo impianto metodologico, affinando ulteriormente lo strumentario.

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