Aree interne: 210 milioni a fondo perduto per imprese. Modelli bandi e Allegati

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 dicembre (SCARICA E LEGGI) il Dpcm del 24 settembre 2020 che ripartisce tra i Comuni delle aree interne e montane italiani 210 milioni di euro per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori.
La platea dei beneficiari è composta da 3.101 comuni (910 sono al Sud) di 3mila o 5mila abitanti identificati, secondo l’Accordo di partenariato 2014-2020, rispettivamente come intermedi, periferici, ultra- periferici. Interessata una popolazione complessiva di 4.171.667 abitanti. (LA CLASSIFICAZIONE
Il provvedimento rientra nel progetto di rilancio delle aree interne avviato dal ministro Giuseppe Provenzano. Con la legge di Bilancio 2020 è stata aumentata di 200 milioni di euro la dotazione della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) per il periodo 2021-2023 e istituito uno specifico fondo triennale di 90 milioni di euro per il sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali nei comuni delle aree interne.  Per contrastare gli effetti dell’epidemia Covid-19, che ha aggravato ulteriormente la fragilità delle aree periferiche del Paese, e fornire un aiuto concreto ai cittadini dei comuni svantaggiati, il fondo è stato rifinanziato nella misura di 60 milioni per il 2020 e di 30 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022. Complessivamente si tratta di 210 milioni di euro, a valere sul Fondo di sviluppo e coesione (FSC), come contributi a fondo perduto destinati alle piccole imprese per la gestione, la ristrutturazione o l’ammodernamento delle attività.
COSA DEVONO FARE I COMUNI
I Comuni dovranno pubblicare con un BANDO (SCARICA E LEGGI) e uno Schema di Delibera Comunale (SCARICA E LEGGI) indicando il contributo finalizzato a sostenere economicamente le piccole e medie imprese del proprio territorio, attraverso contributi a fondo perduto per spese di gestione, sostegni alla ristrutturazione, ammodernamento, ampliamento, innovazione e contributi a fondo perduto per acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature, opere murarie e impiantistiche.

I contributi sono assegnati ai comuni tenendo conto della quota stabilita in relazione alla dimensione demografica degli enti ed in base a criteri di perifericità. Ma su questo punto ANCI Campania ha aperto una discussione inviando una lettera al ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano e chiedendo la revisione della classificazione (LA LETTERA A PROVENZANO).
COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI ECONOMICI
Dovranno presentare una domanda di finanziamento, con un ALLEGATO A (SCARICA IL MODELLO) e un ALLEGATO B (SCARICA IL MODELLO) a patto che si tratta di imprese commerciali e artigiane che:
a) svolgano attività economiche attraverso un’unità operativa ubicata nei territori dei comuni, ovvero intraprendano nuove attività economiche nei suddetti territori comunali;
b) sono regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese;
c) non sono in stato di liquidazione o di fallimento e non sono soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo.
Le azioni di sostegno economico possono ricomprendere:
a) erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione;
b) iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on-line e di vendita a distanza, attraverso l’attribuzione alle imprese di contributi in conto capitale ovvero l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti.
L’erogazione del contributo 2020 avviene  già con l’entrata in vigore del presente decreto (il 4 dicembre 2020). Per le annualità successive alla prima, l’erogazione è subordinata al completo utilizzo delle risorse erogate in riferimento alle precedenti annualità.
I comuni assegnatari sono tenuti a rendere nota la fonte di finanziamento, l’importo assegnato e la finalizzazione del contributo assegnato nel proprio sito internet, nella sezione «Amministrazione trasparente».
La media del contributo per Comune è di 43.437 euro per i comuni fino a 1000 abitanti, di 70.607 per i Comuni tra 1001 e 2000, di 100.547  per quelli che hanno una popolazione tra 2001 e 3000 e di 141.841 per i Comuni tra 3001 e 5000 abitanti. 
Il bando non si sostituisce alle misure dei “Ristori”. Il “Fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali” nasce prima della pandemia e il suo utilizzo, da parte dei Comuni, non è esclusivamente finalizzato a misure che contengano l’impatto della pandemia.
IL REPORT 2019 SULLE AREE INTERNE DELLA REGIONE CAMPANIA 

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