L’art.119 Cost. nella sua formulazione originaria prevedeva che l’autonomia finanziaria fosse una prerogativa delle sole regioni, ma con la riforma del titolo V della Costituzione, operata con la legge costituzionale n.3/2001, è stata riconosciuta anche ai Comuni.
Il decentramento fiscale consiste nella assegnazione agli enti decentrati della responsabilità di entrata, di spesa e di autonomia finanziaria, con due obiettivi principali: da un lato rispondere ad esigenze eterogenee dei territori e contestualmente consentire ai cittadini un più efficace controllo delle azioni dei decisori pubblici più vicini e visibili alla comunità amministrata rispetto al governo centrale.
La corrispondenza tra responsabilità di spesa degli enti decentrati ed autonomia nel reperimento delle risorse necessarie per finanziarla è di cruciale importanza per delineare un equilibrato sistema di finanza locale.
Nel nostro Paese, tuttavia, a fronte di un progressivo ampliamento delle responsabilità di spesa degli enti locali si è registrato negli ultimi decenni un rafforzamento solo parziale ed altalenante della loro capacità di reperire autonomamente risorse sul territorio. Di questo stato dell’arte gli amministratori territoriali, le forze politiche territoriali, la dirigenza comunale, i funzionari e tutti i dipendenti che quotidianamente sono impegnati nel delicato compito di garantire il buon funzionamento della macchina amministrativa locale sono tristemente consci.
La evidente discrasia tra i compiti e le funzioni che tutti gli attori delle dinamiche territoriali sono chiamati a garantire e l’inadeguatezza dei mezzi approntati per farvi fronte produce nella comunità amministrata un senso di parziale soddisfazione verso la governance locale, che si riflette anche nel sentire come non sempre giusto il tributo comunale. Se da qualche anno a livello centrale si assiste ad una progressiva apertura verso i contribuenti nelle forme del contraddittorio preventivo, della compliance e del rafforzamento degli strumenti di dialogo e risoluzione del conflitto, per dirigersi quasi verso una amministrazione per accordi, a maggior ragione questo sentire deve diffondersi a livello locale per poter superare questa diffidenza produttiva anche di evasione da riscossione. Ecco nascere lo sportello unico sulla fiscalità locale che si pone l’obiettivo di migliorare il rapporto tra ente locale impositore e contribuente, favorendo una migliore consapevolezza e qualità nell’uso della leva fiscale comunale.
Più il momento economico è difficile, più tende ad incrinarsi il rapporto tra il contribuente e l’ente titolare della pretesa, perché, per quanto le parti vogliano capirsi, restano sempre titolari di interessi antagonisti. L’idea promossa da ANCI Campania, nella persona del Presidente Avv. Carlo Marino, di costituire e promuovere in questa fase storica del Paese questo sportello, è un tentativo di fornire un contributo al miglioramento del rapporto locale d’imposta quanto mai lungimirante ed opportuna in un momento di forte recessione nel quale la coesione sociale ed il dialogo tra tutti gli attori impegnati nelle dinamiche locali, a vario livello e titolo, non è opportuna, bensì fondamentale per stringersi attorno ad una qualsiasi idea di rilancio.A tutti gli operatori dei governi territoriali, impegnati in un ruolo oggi delicato, giungano i migliori e più sentiti auguri di buon lavoro.
Il Direttore scientifico responsabile dello sportello unico sulla fiscalità comunale
Avv. Fabio Russo
